Brano: [...]
Lotta di liberazione
Nei 45 giorni tra il 25 luglio e l'8 settembre 1943 si ebbero nella Tuscia iniziali prese di contatto tra gruppi di persone unite nel comune sentimento antifascista. Vennero anche instaurati i primi rapporti con i movimenti e i raggruppamenti politici operanti a Roma. In questo stesso periodo cominciò a mettersi in luce quella che forse fu la più nota figura della Resistenza viterbese, il professore di storia e filosofia Mariano Buratti (v.), esponente del Partito d’Azione. Dall’8.9.1943 il Viterbese divenne una zona militare importante per i tedeschi. La presenza della Cassia e la vicinanza del fronte indussero
il Comando germanico a stabilirvi un imponente schieramento di truppe e di mezzi. Per di più, tra il monte Soratte e Ronciglione si insediò
il Ouartier Generale del maresciallo Kesserling (v.).
L’occupazione tedesca fu contrastata da reparti del nostro esercito. Si ebbero alcuni episodi di resistenza, come quello di Monterosi, dove il
9 settembre un reparto del 134° Battaglione Genio della Divisione “Arie[...]
[...]ng (v.).
L’occupazione tedesca fu contrastata da reparti del nostro esercito. Si ebbero alcuni episodi di resistenza, come quello di Monterosi, dove il
9 settembre un reparto del 134° Battaglione Genio della Divisione “Ariete” (v.), comandato dal sottotenente Ettore Rosso (v.), si sacrificò nella lotta. Un altro tentativo di opposizione si ebbe il 9 e 10 settembre a Orte (v.), a opera di alcuni avieri.
Immediatamente dopo l’8 settembre, Mariano Buratti organizzò sui monti di San Martino la formazione che da lui avrebbe preso il nome: riunì alcuni suoi discepoli, gli aderenti al gruppo “Italia Indipendente” e militari meridionali, specialmente paracadutisti, alla testa dei quali portò a segno azioni di sabotaggio, tra cui il deragliamento di un treno. Venne anche abbattuto un piccolo aereo tedesco da ricognizione (si veda la voce Lazio).
La Banda “Buratti”, ingrossatasi con l’arrivo di un gruppo di prigionieri politici fuggiti da Bassanello, ebbe frequenti contatti con i centri del
la Resistenza romana e con altre formazioni operanti n[...]
[...] Divisione “Ariete” e da altri dell’Aeronautica. Comandata dal maggiore Virgilio Faccio, il gruppo si insediò tra Capranica e Sutri, collegandosi al Centro militare clandestino. Ma un rastrellamento tedesco, che il 17 novembre portò alla fucilazione, nei pressi di Capranica, di 20 persone in massima parte soldati sardi, provocò la dissoluzione della formazione.
Il 12.12.1943 un grave colpo fu inferto alla Resistenza viterbese con l’arresto di Mariano Buratti, avvenuto a Roma presso Ponte Milvio. Imprigionato a via Tasso e poi a Regina Coeli, Buratti venne fucilato il 31 gennaio successivo a Forte Bravetta.
In gennaio, sempre a Roma, si ebbe l'arresto di Manlio Gelsomini, poi trucidato alle Fosse Ardeatine (v.), dove vennero uccisi 8 viterbesi.
Pur avendo perso il proprio fondatore, la Banda “Buratti” continuò le azioni di sabotaggio e di propaganda, entrando anche in contatto (tramite Angelo Zucchi) con la formazione di Biferali. Il martirio di Buratti fu annunciato ai viterbesi da un foglio, La Riscossa, stampato clandestinamente da alcuni[...]